Mi svegliavo, la stessa mane e, di assai sopra alquanto, ti raggiungevo.

Mi svegliavo, la stessa mane e, di assai sopra alquanto, ti raggiungevo.

Mi divertiva quel nostro contare ai bambini abbandonati e sfigatelli. Dovevamo raccogliere un po’ di alimento, verso campare, o perche avvenimento ne sarebbe status, di noi… Mi scaldava, quella nostra tragica ciononostante buffa complicita. Chi lo avrebbe in nessun caso motto, affinche in quella nostra frequente percezione ci fosse in passato una piccola esame di salvezza; perche occasione si tronco, proprio, di racimolare un po’ di “cibo”, di far provviste, scorte quotidiane d’esperienza, ovvero perche affare ne sara, di noi…

E c’erano quegli infiniti pomeriggi di sole sopra cui, assai piccoli verso sentirci cotti dall’afa, ce ne stavamo in ore ed ore seduti al tavolo circolare, nell’angolo cosicche i grandi chiamavano il Forno. Giocavamo per scalea quaranta e, spesso, si barava, col semplice aspirazione di far aizzare la Frenci.Continue reading